Parte II

Capitolo III: Luoghi, tecnica e statuti dell’illustrazione editoriale cinquecentesca

Con la nuova generazione di editori che si affaccia nel mondo della produzione del libro a partire dal secondo terzo del secolo, e con il notevole perfezionamento della tecnica xilografica che assicurava una resa dell’immagine nettamente migliore che in passato, l’illustrazione acquista un ruolo sempre più importante ed organico nella struttura complessiva del suo supporto, conquistando contemporaneamente una maggiore autonomia artistica.

In mano a questi veri e propri “registi del libro” che sovrintendono personalmente a tutte le fasi della produzione, da quella intellettuale – nella scelta dei collaboratori editoriali più validi (o più rapidi) – a quella materiale - investendo finanziariamente nella realizzazione di corredi illustrativi ad hoc – il corredo figurativo abbandona il ruolo marginale di mero richiamo decorativo, di abbellimento della pagina, per divenire vera e propria parte integrante dell’interpretazione che del testo si intendeva proporre : uscita definitivamente dall’orbita dell’influenza tedesca e della vaga allusività imposta fino ad allora dalle necessità economiche del reimpiego, nel suo più stretto rapporto e rispondenza con esso, l’immagine “diventa” il testo, e, soprattutto, quella particolare interpretazione di esso destinata ad attrarre l’attenzione dei potenziali lettori-clienti.

Componente chiamata a rappresentare un vero e proprio valore aggiunto per un oggetto che, oltre ad essere veicolo intellettuale, é anche e soprattutto una merce, l’illustrazione, partecipa dunque – naturalmente - alle strategie dell’offerta, ma deve essere ora in grado di rispondere alle esigenze sempre più attente della domanda : in piena espansione e fermento, quello dei nuovi  lettori, che “consumano” le traduzioni dei classici, i best sellers della letteratura volgare come le ultime novità della trattatistica contemporanea, é un pubblico curioso ed aggiornato, che, se é sempre maggiormente disposto ad “investire” nel prezzo del libro, richiede altresì di essere allettato da immagini moderne, aggiornate sulle “maniere” e gli stili del momento, in piena rispondenza con l’immaginario visivo proposto dalle arti maggiori, di cui la nuova elite culturale é sempre più frequentemente committente e critica attenta.

Nelle illustrazioni del volume tra le cui pagine ci si immerge con avidità, si vuole insomma ritrovare la materializzazione, un condensato visivo, delle immagini che il testo evoca nella fantasia - persino, talvolta, al di là delle intenzioni del suo autore – secondo “forme” note e piacevoli, eleganti e decorative. Il corredo figurativo, che già di per se rappresenta, necessariamente, un’interpretazione del testo che é chiamato a illustrare, ne diventa così, nella sequenza ritmata delle tavole, e nel nome della loro qualità estetica, l’equivalente di una catena di quadri riassuntivi, di “cifre mnemoniche”.

Quando invece il libro é strumento e supporto di conoscenza scientifica - di scienze naturali, mediche come esatte, meccaniche come filologiche o storiche – o più semplicemente di soddisfazione di una sempre più assetata curiosità verso mondi - geografici come astronomici, “etnologici” come artistici - che si squadernavano continuamente davanti agl’occhi del lettore moderno, alle immagini si richiede sempre di più un tasso di esattezza e precisione che le possa conferire un ruolo attivo nell’interpretazione (e completamento) del significato veicolato dal testo.