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5/V/1562
Galenus, Claudius ; Alciati, Andrea / Andernaco, Giovanni Guinterio / Balamio, Ferdinando / Cornelio, Iunio / Copo, Guglielmo / Cruserio, Ermanno / Donato, Bernardino / Feliciano, Bernardo / Fortolo, Antonio / Gandavo, Teodorico / Guidi, Guido (Vidus Vidius) / Leoniceno, Nicolao / Linacre, Thomas / Piccolomini, Arcangelo / Rasario, Giovanni Battista / Rhegino, Nicolao / Rota, Marziano Rota, Marziano / Silvano, Bartolomeo / Struthio, Iosepho / Tectandro, Iosepho / Trincavelli, Vittore / Toletano, Marco / Trincavelli, Vittore / Valla, Giorgio.

Galeni Omnia, quae extant, singulari studio, summaq. diligentia Io. Baptistae Rasarii Emendata, novo ordine, cuius etiam attulimus rationem, disposita, librorum nuper inventorum accessione aucta, & magna ex parte in latinam linguam conversa. Ad illustriss. et potentiss. Alfonsum II. Ferrariae, Mutinae, Regii Lepidi, Ducem V. Carnutum II. provinciarum Flaminiae, Caferonianae, Feronianaeq. Principem.

Venetiis, Apud Vincentium Valgrisium, 1562 (l’indice é datato 1563)

I : c. [fiore]6r-v: Privilegium Illustriss. Senatus Veneti:

“Ieronimus Priolus, Dei gratia, Dux Venetiarum, et c. Universis, et singulis Magistratibus huius urbis nostrae Venetiarum, nec non Rectoribus quarumcunque Terrarum, et locorum nostrorum, caeterisque Ministris, et Repraesentantibus ostris, ad quos harum executio spectare poterit, fidelibus dilectis, salutem, et dilectionis affectum. Significamus vobis, heri in Consilio nostro Rogatorum captam fuisse partem tenoris infrascripti, videlicet, Che’l sia concesso al fedel nostro Vincenzo Valgrisi libraro, che altri, che lui, o chi haverà causa da lui non possa senza sua permissione per lo spatio di anni 20 prossimi in questa Città, ne in alcun altra Città, o luogo della Signoria nostra stampar, ne far stampar, ne altrove stampati in quelle vender libri di Galeno nuovamente tradotti da D. Giovan Battista Rasario medico, sotto pena alli contrafattori di perder tutte l’opere da loro stampate, et ducati 10 per cadauna di esse; Un terzo delle qual pene habbia ad esser del magistrato, che farà l’essecutione, Un terzo dall’Arsenal nostro, et l’altro di lui supplicante, et con tutte quelle altre conditioni in essa sua supplicatione dechiarite, et espresse; essendo pero’ obligato di osservar quel tanto, che in materia di stampe é disposto. Tenor autem supplicationis talis est. Serenissimo Principe, et Illustriss. Signoria, Havendo il fedelissimo servitor di V. Serenità Vincenzo Valgrisi, libraro, et stampator in questa inclita Città, deliberato di stampare tutte le opere di Galeno, et piu ampliate, che anco mai siano state stampate, per far maggior utilità al mondo: non ha perdonato ad alcune fonte di spese in farne tradurre dalla lingua Greca di nuovo la maggiore parte: in far correggere le altre con l’aiuto di libri antichi scritti a mano: in far incontrar tutti i luoghi, ne i quali Avicenna dichiara l’opinione di Galeno: in fargli far un’[sic] indice grandissimo, et ordinatissimo, et finalmente in ritrovar libri nuovi non mai piu in luogo alcuno stampati. Et perche non ha potuto far queste cose senza grandissima pena, et fatica, et dubita, che altri gli toglino il frutto della sua industria, in ristampare le tradottioni nuove, et li libri ritrovati di nuovo, et le altre cose sopradette, Il che saria suo danno infinito, et ruina, non per haver lui altro traffico, che di libri, con i quali sostenta la sua famiglia, della quale si trova carico, et aggravato, et paga le sue angarie, passando la sua vita sotto l’ombra di V. Serenità. pero’ ricorre alli piedi di quella, supplicandole humilmente con l’eccellentissimo suo Consiglio di Pregadi, concedergli il privilegio per anni 20 che altro, che lui, o chi haverà causa da lui, non possi stampare in questa vostra Città, ne luogo alcuno del Dominio vostro, ne stampati altrove, possi condurre, ne vendere in questa Città, ne luogo del Dominio vostro, i libri di Galeno con li scontri d’Avicenna, et indice fatto di nuovo, et quelli, che di nuovo ha tradotti l’eccellente M. Giovan Battista Rasario, publico lettor; come nell’indice delli libri si vederà: sotto pena a chi contrafarà, di perdere tutti i libri, che si ritrovasse; et pagar per ogni volta, che fusse contrafatto ducati 1000 liquali s’havessero da dividere in tre parti, una all’Ospedal de gl’Incurabili; l’altra al Magistrato, dove sarà fatta la cognitione: et terza parte all’accusator, et che ogni officio possi fare l’essecutione: offerendosi lui di osservare quanto in materia di stampa per le leggi si contiene. Et perche il detto Valgrisi ha usato ogni industria, et diligenza, per ritrovar delli libri di Galeno non mai piu stampati, et oltre le infinite corretioni, et fragmenti, hà ritrovato tre Volumi di grande importanza, et molto utili, cioé, il Compendio delli sedici libri delli polsi, et li commenti sopra il sesto delle Epidemie, et li tre commentarii sopra il libro de humoribus d’Hippocrate: et per haver gli originali, et poiper fargli tradurre, ha speso una gran somma di danari, et dubita, che alcuni gli toglino l’emolumento, et il beneficio, che li deve apportar questa tal spesa, ingegnandosi di fargli alterar la sua tradottione, et mutar le parole, accio’ che paresse una nuova tradottione, et con questa cautela la potessero stamparla, il che gli torneria à danno inestimabile; pero’ supplica V. Serenità à concedergli co’l privilegio sopradetto, che alcuno non possi ristampare di qual si voglia tradottione i libri trovati hora di nuovo, et aggiunti à gli altri di Galeno, se non haverà li libri Greci, dalli quali possi mostrar d’haverli cavati, et di nuovo ritradotti. Et questo, accio’ che il Valgrisi non sia fraudato della spesa, che ha fatto in comperar li detti libri: il quale humilmente si raccomanda alla buona gratia di V. serenità, pregando il Signor Dio per la sua conservatione, et di questo Illustrissimo Dominio, et c. Quare auctoritate suprascripti Consilii mandamus vobis, ut suprascriptam partem observetis, et ab omnibus inviolabiter observari faciatis. Datae in nostro Ducali Palatio die Quinto Maii, Indictione Quinta. MDLXII. Gratis.”