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Menavino, Giovanni Antonio/Domenichi, Lodovico / Campano, Apollonio / Giorgevitz, Bartolomeo

I cinque libri della legge, religione, et vita de’ Turchi: et della Corte, & d’alcune guerre del Gran Turco: di Giovanantonio Menavino genovese da Vultri. Tutti racconci, & non poco migliorati. Oltre cio, una Prophetia de’ Mahomettani, & altre cose Turchesche, non piu vedute: tradotte da M. Lodovico Domenichi.

In Vinegia : appresso Vincenzo Valgrisi, 1548

P. 182: Lo stampatore al lettore :

“Noi havevamo fatto pensiero di fare usare la medesima diligentia nelle seguenti cose Turchesche, che ne’ precedenti cinque libri hauevamo fatta usare. Ma non habbiamo potuto indurvi il correttore; modestamente, et con bel modo rispondendoci (per non farlo) che queste come quelli non ne hauevano di bisogno: et che biasimo, et odio gliene faremmo acquistare, doue loda, et beniuolenza riportare ne dovrebbe, per la discordia stata fra lui, e’l traduttore. Nel che chiaramente habbiam conosciuta del nostro correttore la buona natura : che a lui non é piaciuto prendere altra vendetta de i tanti torti da lui fattigli, di quella, che gia ne prese. Et in vero commodamente havrebbe potuto rendergli il pari contracambio. Ma egli non ha voluto havere a pentirsi di questo, come (per suo honore, et come Christiano) s’é pentito di quello. Ne i precedenti cinque libri nelle parole Turchesche, per non haverne noi cognitione, habbiamo havuta questa avvertenza, che replicandosi piu volte quelle medesime parole, essendo nell’esemplare, essendo nell’essemplare scritte in diversi modi non per altro, che per trascuraggine, non habbiamo osservata in tutte la medesima ortographia. Onde se una ne sta bene, quasi tutte le medesime staranno bene, et se qualche errore in quelle é corso, non resta pero che, da chi diligentemente considera, non si conosca la nostra diligentia. Habbiamo detto quasi tutte le medesime, che potrebbe essere di leggiere, che tutte a punto non ci fussimo ricordati. Percioche chie é colui, che di tutte quelle cose, che una sola volta trascorre, puntualmente si ricordi ? Trovera (si talhora Sulthan MoJemeth, non Mahometh, chi trascorrerà diligentemente tutto il volume non ce lo imporrà a negligentia, ma a diligentia; conciosia che l’auttore ce n’ha fatti avertiti. Nell’Italian poi, se qualche cosa v’é, che del tutto non sodisfaccia, leggasi, quello dell’altrui stampe, et conoscerassi quanto sia questo migliorato. Egli é ben vero, che noi medesimi del tutto non ne restiamo sodisfatti, conciosiache a volere far cio, bisognava rimpastare, et del tutto di nuovo rifare il libro: il che non potevamo fare, si perche il tempo non ce lo conced[e]va, si perche, quando conceduto ce lo havesse, non volevamo, per essere occupati in cose, che piu ci importano”.