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Desiderius, Erasmus; Lauro, Pietro

Colloqui famigliari di Erasmo Roterodamo ad ogni qualità di parlare et spetialmente a cose pietose accomodati. Tradotti di latino in italiano, per M. Pietro Lauro Modonese

In Vinegia : Appresso Vicenzo Vaugris a’l segno di Erasmo, 1545

Cc. 2r-3r: Alla illustrissima et virtuosissima principessa Madama Renee di Francia, Duchessa di Ferrara, Pietro Lauro Modenese humilissimo servitore: Alla illustrissima, et virtuosissima principessa, madamma Renee di Francia, Duchessa di Ferrara, Pietro Lauro Modenese:

“Poi che gia dall’uso di tanti secoli, Illustrissima Signora, è approvata per buona la consuetudine di coloro, che dovendo mandar fuori un libro o composto, o interpretato da essi, gli si procurano prima la prottettion di qualche persona; il cui nome sia talmente honorato al mondo, che quando per altro il libro non fusse da chi poco intende stimato, per tale lo faccia degno di qualche pregio; o almeno lo renda securo dal dishonore, et dal dispregio: et poscia che tra gli altri, che seguitano tal consuetudine, quelli sono più avventurati, et asseguiscono meglio l’intento loro, che a piu grande, et piu degno nome trovano di raccomandare le loro fatiche; io, che sommamente desidero d’essere nel numero di questi tali, terrò per gran ventura la mia, se V. Eccellenza, com’io spero, degnerà d’approvar questo mio ardire; che io assecurato dalla eccessiva sua humanità, et cortesia, habbia sotto l’ombra sua mandato in luce questa mia tradottione de colloqui d’Erasmo: percio che cosi ella uscirà fuori adornata di quel favore, et di quel credito, che io le posso e debbo desiderare maggiore. Et se per forte nel primo aspetto paresse ad alcuno prsontione, et temerità la mia, di volere co’l nome di cosi gran Signora fare scudo a cosa si bassa, come talhora può parer questa, mi rendo certo, che egli mutera subito opinione se considererà bene l’intento mio in cio non essere stato d’honorar con questo libro il nome di V. eccellenza, troppo per se stesso honorato, per le rare, et egregie qualità sue (percio che io nonsono di così poco vedere, ch’io non conosca quanto estrema pazzia sarebbe di colui, che volesse con una picciola candela far lume al sole) ma solamente essere stato il mio intento d’honorare, et illustrar co’l nome suo questo libro: sapendo che quanto una cosa é più bassa, et humile, tanto ha maggior bisogno d’essere inalzata, et aggrandita. Ne puo per questo dirsi, che al suo chiaro nome si faccia ingiuria, quando se le porge occasione di scoprir piu al mondo, quanto sia grande il suo splendore; il quale allhora si mostra maggiore, che men degna, et piu oscura cosa rende honorata, et illustre. Non gia ch’io chiami oscura, et indegna la propria opera Latina di questo dottissimo Auttore, la cui virtù, et dottrina ognun sa quanto sia stata grande all’età nostra, et la cui gloria non può in modo alcuno scemarsi, ma parlo sol di quella parte, che hora ci è del mio; parlo, dico, della tradottione fatta da me per giovare a molti, che non leggono latinamente: la quale quel, che ella sia, et s’io habbia con essa quanto a me asseguito il fine, ch’io pretendo, potranno giudicarlo i lettori; a me tocca di sentirne, et parlarne modestamente. Ne ricerco da V. Eccellenza, che legga altrimente questa opera piu di quello, che a lei stessa piacera, persuaso che gia la habbia letta per altri tempi nell’idioma, nel quale da prima fu scritta dall’Auttore. Ma quando ella non l’havesse a sorte letta, et con questa occasione volesse leggerla cosi tradotta, ardisco dirle, che ella ne riceverà grandissima soddisfattione. Si contengono in essa, com’io stimo, che ella sappia meglio di me, molti diversi ragionamenti di materie diverse, havuti da diverse qualità di persone. La più parte di essi Colloqui discorrono sopra cose appartenenti alla nostra Christiana religione: onde gli animi inchinati alla vera pietà possono trarne costrutto non mediocre. Tutti poi sono pieni di notabilissimi ammaestramenti, et utilissimi avvertimenti; donde quasi tutta la vita dell’huomo si puo formare, et erudire in una perfetta moralità, et politia; et donde ogni età, ogni sesso, ogni conditione di persona puo, secondo il grado suo, imparare il modo, et la regola di governarsi prudentemente in tutte le sue attioni: et cio con assai piacere et diletto d’animo, per l’historie, favole, et altre gioconde piacevolezze che si sono sparse per dentro: cose tutte degne di notitia. In somma la lettione di questo libro et tutta insieme utile, et dilettevole. Resta solo, che la fatica, ch’io ci ho fatta del tradurlo, sia così grata, et accetta a V. Eccellenza, com’io non dubito, che essendo a lei tale, sarà etiandio a tutti gli altri gratissimi et accettissima. io humilmente, et di tutto core la supplico, che ella degni d’accettarla. et senz’altro dire, a lei infinitamente mi raccomando: et le bascio le mani. D. V. E. Humilissimo servitore Pietro Lauro Modenese”.