- 6 -Desiderius, Erasmus; Da Longiano, Fausto

Apoftemmi cioé motti sententiosi in brevità di parole per proposta, o risposta ad ogni maniera di dire accomodati, scelti da diversi autori Greci, e Latini, e posti insieme & isposti da Erasmo in otto libri, donati nuovamente a le muse italiane. Utilissimo libro ad ogni qualità di persone per istitutione de la vita humana. Con due tavole copiosissime l’una de le persone, l’altra de le sentenze

In Vinegia : appressoVincenzo Vaugris, a’l segno di Erasmo, 1546

Cc. *2r-v: A lo illustrissimo et eccellentissimo Signor Cosmo Medici Duca di Fiorenza :

“L’animo humano sovrano Prencipe e mezzo tra gl’angeli, e gl’animali bruti, peroche con quelli ha in commune l’intelletto, e con questi il senso. Come la parte sensitiva alcuna volta viene diprivata ne l’huomo, a tal che perduto l’uso de la ragione vada in similitudine con le fiere, chiamaronla bestialitade: e di quindi trassero gl’antichi nostri le trasformationi de gl’huomini in bestie. Ma come l’intellettiva si forteficava innalzandosi sopra a’l commune modo de l’humana perfettione l’appellavano vertude heroica, per laquale giudicavano gl’huomini convertirsi in dei. A questi edificava tempi la riverenda antichitade, dirizzava gl’altari, statuiva i giorni festi: a questi porgevano preghi, e facevano voti i mortali, et adoravano quali sempiterni dei. Hora Magnanimo Signore, se sia chi con sottile avedimento penetri ne pensieri, che ne’l giovanile vostro petto albergano, quali piu candidi, quali piu gravi, quali piu alti s’intesero de’l piu canuto Greco, Latino, Barbaro, o qualunque altro sia stato riputato casto, prudente, saggio in alcun tempo giamai? Se con giusta lance fieno librate l’attioni vostre ne la toga, e ne l’armi, poste a’l parangone di tutte l’opre coraggiose, e belle, in tutti i passati secoli da le piu felici, e chiare memorie celebrate, quelle degnissime ritroveremo d’ogni piu largo honore, e per conseguente voi solo sapientissimo Prencipe meritevole d’essere vivo celebrato per tesrrestre Dio. Ma che altro si poteva aspettare da uno, che é stato per sangue nipote a Giove, e figlio a Marte ? Co’l cor divoto, et humile ne’l tempio entrano dedicato a la immortalità de la gloria vostra gl’Academici occulti, e consagrano a vostri numi queste vigilie d’alquante notti, et appendono a i sacri altari vostri”.