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Mattioli, Pietro Andrea

I discorsi di M. Pietro Andrea Matthioli sanese, medico cesareo, et del serenissimo principe Ferdinando archiduca d'Austria et c. Nelli sei libri di Pedacio Dioscoride Anarzarbeo della materia medicinale. Hora di nuovo dal suo istesso autore ricorretti, & in piu di mille luoghi aumentati Con le figure grandi tutte di nuovo rifatte, & tirate dalle naturali & vive piante, & animali, & in numero molto maggiore che le altre per avanti stampate Con due Tavole copiosissime spettanti l’una a ciò, che in tutta l’opera si contiene, & l’altra alla cura di tutte le infirmità del corpo humano.

[con proprio frontespizio:] Del modo di distillare le acque da tutte le piante, et come ui si possino conseruare i loro ueri odori & sapori, di P.A. Mattioli.

In Venetia: appresso Vincenzo Valgrisi, 1568 (Stampato in Venezia: nella bottega di Vincenzo Valgrisi, 1568)

Cc. *2r-**4v: Alla Serenissima Principessa Giovanna Archiduchessa d’Austria, & c. Principessa eccellentissima di Fiorenza, et di Siena, & c. mia clementissima signora, Da Insprugg, il primo d’Aprile 1568:

“[...] Del che m’ha dato parimente inditio, l’havere io ritrovato alcuni moderni scrittori Alemani, dico, Spagnoli, et Francesi i quali hanno messo ne i loro volumi Latini, in cui hanno trattato questa istessa materia, non poche delle mie opinioni interpretate dall’italiano, confessando non solamente costoro d’haverle cavate da questi miei discorsi, ma hanno anchora con non poche lodi (per cortesia et humanità loro) fatta honorata mentione del mio nome e dei miei scritti, come ha fatto ultimamente il Lacuna nel suo Dioscoride Spagnolo, nella fabbrica del quale (come egli stesso manifestamente confessa) non solamente s’ha servito de mei scritti a suo piacere, ma di tutte le figure delle piante, et delli animali lequali ha fatto intagliare vivamente dalle mie. parendoli (come egli dice) di non haverne ritrovate di migliori, de che io piu presto da ringratiarlo, che d’haverlo a sdegno, poscia ch’io veggio che uno huomo di tanta dottrina, confessa d’havere in tal consideratione queste mie fatiche, che non bastandoli l’animo di posser migliorare, ha voluto a fidanza servirsene. pensando con cio di non dover giovar manco a suoi Spagnoli, ch’io habbi fatto a i miei Italiani. Dimostra oltre a cio’ che sia non poco piaciuto questo mio volume anchora a i Francesi poscia che si vede tradotto et stampato nella lingua loro con le mie figure se ben cavate in piu picciol forma. Cio’ adunque havendomi non poco acceso d’ardore di giovare molto maggiormente al mondo, fu veramente cagione, ch’io mi mettesse l’anno dalla Natività del nostro Signore Giesu Christo MDLIX di nuovo ad arricchire et illustrare questa mia opera d’aggionte, et di figure come deve esser noto a tutti coloro che lo videro quasi rinato, ristampato di nuovo. [...] Dove fra tanto non solamente habbiamo fatto, e dato fuore in stampa nuovi volumi di piante in lingua Boema, et Alemana, con bellissime, et naturalissime figure, ma habbiamo accresciuto i nostri commentari Latini, et parimente questi nostri discorsi Italiani sopa Dioscoride, in piu di mille luoghi, et rifatto tutte le figure delle piante, et delli animali milto maggiori et piu apparenti, che le altre prime stampate negl’altri volumi, lequali sono state non solamente tutte di nuovo ritratte dal naturale dalle vive accresciute di numero fino a qualche centinaio. fra lequali ve ne sono non picciola quantità di pellegrine, che ne da me ne da altri sono state per avanti stampate ne poste in luce, senza che tutte sono state cosi artificiosamente da valentissimi artefici dipinte, et intagliate, et con tanta diligenza ridotte alla perfettione, (come rimirandole se ne puo’ chiarire ciascuno) che senza essere altrimenti colorite, si possono agevolmente conoscere da chi che prima habbi veduto le vere verdeggiare sopra la terra. [...] Quanto poi habbi giovato a questa opera L’Eccellentissimo Dipintore M. Giorgio Liberale da Udine nel disegnare la piu parte delle figure delle piante et delli Animali insieme con M. Volfango Maierpeck Todesco, et quanta sia stata la diligentia e patienza loro in ritrarle dalle vive, et vere imagini loro, le figure istesse ne fanno fede, a ciascuno che le rimira con occhio sincero, et chiaro, avvenga che cosi ne fanno testimonio non pochi, che di questa facultà si dilettano. [...]

Cc. **5r-**6r: Il Mattioli agli studiosi lettori :

: [...] La Persea, la fava d’Egitto, l’albero della Cassia, et quello delle noci moscade, et alcuni altri iquali tutti sono stati ricavati da ritratti di pitture dalle vive, et vere piante in Damasco, nel Cairo, in Alessandria, in Costantinopoli, et in Lisbona già fanno molti anni dall’Eccellentissimo M. Odoardo Pelacco, senza che in quest’ultima editione v’ho aggiunto molte piu figure lequali non sono state nelle passate, et non poca quantità di scrittura, in piu di mille luoghi di tutto il volume. [...]

Cc. **6v-***3v: Al Molto Mag. co et eccell.te Sig. Pietro Andrea Matthioli medico et filosofo preclarissimo Iacom’Antonio Cortuso:

Cc. ***3v-***4r: Allo eccellentissimo dottore M. Pietro Andrea Matthioli medico sanese, mio signore, Di Padova alli XX Ottobre 1549 (v. Appendice 6.14);

c. ***4r: Al Medesimo, Di Vinegia, 3 di Gennaio 1555.